Kurmasana: la posizione della tartaruga

La posizione della tartaruga (Kurmasana) è una delle mie preferite: sarà perché vivo in città, sarà perché tutti i giorni trascorro almeno due ore nel traffico, sarà perché dopo otto ore di lavoro e almeno undici fuori casa ho proprio voglia di chiudermi nel mio guscio per qualche momento…

Ebbene Kurmasana è un vero toccasana! Quando la tartaruga si rinchiude nel suo guscio non vede, non sente, non assapora… ascolta solamente se stessa e questo è proprio quello di cui si ha bisogno durante la settimana!

Qualche momento di raccoglimento per “defaticare”, per staccarsi dal mondo, riequilibrare interno ed esterno e ripartire alla grande!

Non mi stancherò mai di dire che fare yoga fa bene se lo si fa bene, quindi occhio! Ma ecco come si esegue questa posizione yoga.

Kurmasana

 

 

 

Seduti sul pavimento, gambe distese e semi divaricate, avviciniamo un pochino i piedi al tronco per piegare le ginocchia ed, espirando, pieghiamo il tronco in avanti portando le mani, una alla volta, sotto le ginocchia. Spingere poi fuori le braccia e distenderle lateralmente.

A questo punto possiamo portare il busto vicino al pavimento, per quanto si riesce, e compiere un ciclo respiratorio.
Espirando allunghiamo il tronco a appoggiamo la fronte a terra, se riusciamo anche il busto…
Rimaniamo in questa asana per qualche secondo, fino a un minuto e poi… piano piano, respirando, sciogliamo la posizione.

Ci sono alcune varianti della posizione della tartaruga, ad esempio con le gambe incrociate e le mani che tengono i piedi, oppure con piedi intrecciati e braccia incrociate dietro la schiena… Ma questa versione è già sufficiente per ritrovare l’equilibrio dopo una giornata di stress, per imparare ad ascoltarci e ad ascoltare quello che abbiamo dentro.

 

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