Esplosività nella Boxe

Quando ci si allena nella boxe, ci si rende subito conto di quanto sia complicato resistere anche solo pochi minuti sul quadrato: la respirazione si fa affannosa, le gambe diventano pesanti ed i pensieri perdono pian piano di lucidità.

Ecco che allora, come ci insegna la tradizione, hanno inizio lunghe maratone di corsa, sfiancanti sessioni di corda e piano piano anche il sacco si bagna di quel misto fra lacrime e sudore.

Rocky-Triumphant-on-StepsDetto questo, non è difficile capire però, che non basta diventare maratoneti provetti per avere successo sul ring e, anche se correre fino in cima alla scalinata del museo di Philadelphia rappresenta per i più la vera ascesa verso l’olimpo della vittoria, sappiamo bene che l’ottimizzazione prestazionale si ha anche grazie alla capacità improvvisa di cambiare marcia, di sferrare un colpo rapido ed efficace al quale l’avversario non riesca ad opporsi.

E’ qui dunque che interviene l’allenamento per l’esplosività, quella capacità di generare una contrazione muscolare nel minor tempo possibile, quei famosi fulmini e saette che secondo Mickey, Rocky Balboa avrebbe dovuto sfoderare contro il campione Apollo.

Ma quindi come migliorare l’esplosività?
La forza esplosiva è diretta discendente della forza massimale, che in termini esemplificativi è rappresentabile come il massimo sforzo producibile a livello muscolare, sarà quindi importante partire con lo sviluppo di quest’ultima per poi eseguire una trasformazione nella diretta interessata. (vedi articolo la forza).
Nel caso del praticante della “nobile arte“, a dispetto delle apparenze dovremo concentrarci tanto sulle braccia, quanto sulle gambe, proprio perché è da queste ultime che si sviluppa la potenza delle prime (vedi articolo Footwork).

41TKllz78SLE’ dunque importante prediligere esercizi multiarticolari, che facciano lavorare i muscoli in sinergia, come per altro avviene sul ring, gli allenamenti di isolamento lasciamoli ai bodybuilder.
Riportiamo dunque alcuni esercizi che possono essere utili allo scopo:
Squat, clean&jerk, snatch, panca: per lo sviluppo della vera e propria potenza (esercitando uno sforzo con sovraccarico nel modo più rapido possibile) con carichi fra 50% e 80% del massimale;
Pliometrie, andature, kettlebell  e ripetute: per la resistenza allo sforzo esplosivo.

Detto questo ricordiamo che un esercizio in sé, qualunque sia la sua morfologia, non determina lo sviluppo di niente in particolare rispetto a quanto si possa ottenere con altri. il risultato vero sta nella programmazione e nel metodo di utilizzo.

Una parentesi a parte va dedicata all’uso dei pesetti per fare il cosidetto “vuoto” che rappresenta uno dei must dell’allenamento pugilistico ma che, in realtà, il progredire delle metodologie di allenamento ha piano piano collocato nel ripostiglio, in quanto non solo inutile ma anche dannoso.

Roberto

Un esempio di Campione Esplosivo:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *