Alzi la mano chi conosce il significato della parola JAB !!! Quasi sicuramente in pochi sapranno rispondere a questa domanda. Letteralmente questa parola significa conficcare, colpire, stilettare o pugnalare e già questo ci fa capire come si utilizza questo colpo nel pugilato.
Il jab è il colpo diretto per eccellenza, maestro era Mohamed Ali’ così potente e veloce da non poterlo schivare, gioco di gambe e passetto in avanti ed il suo diretto sinistro veniva esploso sul volto dell’avversario che crollava al tappeto.
Ma come si tira un jab ? La risposta non è univoca per tutti, esiste una tecnica classica, accademica, ma poi ogni pugile modifica a suo piacimento anche perché questo colpo viene utilizzato per molti scopi come trovare il contatto col proprio avversario oppure per arrestarne un attacco o anche per difendersi e uscire dall’azione.
C’è chi lo usa come se fosse una spada sempre puntata per sbarrare la strada al proprio avversario (Wladimir Klitschko) e chi invece lo usa per attaccare sempre.
La posizione di partenza è quella di guardia (vedi articolo ): il braccio sinistro flesso leggermente proteso in avanti, il destro al mento e i talloni leggermente sollevati con i piedi rivolti in diagonale.
Il passo successivo sarà quello di allungare il braccio sinistro stando ben attenti a compiere 3 passaggi fondamentali:
- completa distensione del braccio e rotazione del polso, in questo modo la spalla sinistra si alzerà automaticamente andando a coprire il mento da eventuali colpi dell’avversario e creando un piccolo allungamento del pugno;
- Una leggera rotazione del bacino in senso orario per permettere di rendere il colpo più esplosivo grazie all’attivazione dell’intera catena cinetica;
- Rotazione del piede a seguire il movimento del bacino .
Se tutto viene eseguito nel migliore dei modi e ci uniamo una buona forza esplosiva-elastica di base allora il vostro jab sarà irresistibile per chiunque.
Nel caso contrario allora ci può essere la possibilità che il colpo venga esploso con la sola forza della spalla eliminando di fatto la propulsione data dai muscoli posteriori dalle gambe e le cause potrebbero essere una mancata attivazione del Core, oppure una tecnica sbagliata o una posizione di guardia inadeguata ed è qui che un bravo insegnante interviene, andando a riconoscere e modificare gli schemi motori sbagliati.
Ricordatevi che per imparare un gesto ci vogliono circa 6000 ripetute ! Si avete letto bene, seimila ripetizioni affinché il nostro sistema nervoso lo renda automatico e lo incorpori nel nostro bagaglio di colpi. Provate ad immaginare se sin dall’inizio eseguite un movimento nel modo errato, una volta automatizzato sarà complesso modificarlo e comunque saranno necessarie altrettante nuove ripetizioni del gesto corretto.
Quindi anche se noioso continuate a tirare colpi a vuoto curando il gesto tecnico, e migliorando quelle che sono le vostre imperfezioni, ne trarrete sicuro giovamento una volta saliti sul ring guadagnando tempo prezioso per i vostri allenamenti !
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