Alzi la mano a chi non è mai capitato il mattino successivo ad un allenamento intenso, oppure dopo una corsa magari in seguito ad un lungo periodo di inattività, di avvertire un intenso dolore nei muscoli principalmente utilizzati il giorno precedente… e in molti a pensare che il colpevole sia il cosiddetto “acido lattico”!
Ma la realtà è ben diversa, il lattato si sviluppa durante la sessione di lavoro sin da subito e quando il nostro allenamento raggiunge carichi submassimali (o di soglia anaerobica) automaticamente la capacità di smaltimento dell’acido lattico risulta inferiore a quella di produzione. Nel muscolo si avverte quella sensazione di bruciore e non è più possibile continuare il proprio workout. Nel giro di 2/3 ore, però , il nostro corpo metabolizza l’acido lattico in eccesso facendone perdere ogni traccia il giorno successivo.
Qualsiasi tipo di attività che pone sovraccarichi su muscoli non abituati può portare ad indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (il cosidetto DOMS). Questo tipo di dolore è diverso dal dolore acuto (che si sviluppa durante l’attività effettiva). Si tratta di uno stato di indolenzimento che comincia a svilupparsi intorno alle 12-24 ore dopo l’esercizio e si protrae anche entro le 24-72 ore dopo aver eseguito l’esercizio.
Le cause del dolore muscolare sono da ricercare nel danneggiamento delle miofibrille e del connettivo perimuscolare dovute a contrazioni muscolari eccentriche che danno luogo al processo infiammatorio, siccome questo processo non è immediato, ma occorre del tempo affinché si realizzi, ecco spiegato il perché dell’insorgenza ritardata del dolore.
Come si riconosce ? I tipici sintomi spesso associati a DOMS includono:
- dolore locale con gonfiore degli arti dei muscoli interessati
- Rigidità articolare e riduzione del ROM di movimento
- Riduzione di forza
- Elevati livelli di CK (creatinchinasi)
Esistono rimedi? No, nel senso che non è possibile evitare completamente il DOMS.
Con la giusta programmazione dell’allenamento, consentendo così al muscolo di adattarsi lentamente al nuovo sforzo, e con un riscaldamento iniziale adeguato si possono ridurre gli effetti.
Si può intervenire però sul dolore, anche se la scienza non ha stabilito un trattamento pienamente efficace; interventi comuni prevedono l’assunzione di prodotti farmaceutici come i farmaci anti-infiammatori ma nulla di più.
Personalmente per diminuire l’insorgenza della fase dolorosa consiglio sempre ai miei ragazzi di eseguire un warm-up con il roller foam e di ripetere l’utilizzo anche ad allenamento terminato.
Ci si può allenare in presenza del DOMS? Dipende.
Contrariamente a quanto si crede, se ci si rimette in movimento il giorno dopo e nei giorni successivi, se pur blandamente, i dolori che fanno seguito ai primi allenamenti scompaiono molto più rapidamente rispetto ad uno stato di riposo assoluto.
Eviterei però uno stesso allenamento sui muscoli interessati dal dolore, questo perché inficerebbe il processo di rigenerazione dei tessuti danneggiati (processo omeostatico) tanto caro ad atleti e preparatori atletici che prende il nome di supercompensazione. In questa fase il muscolo migliora le proprie caratteristiche adattandosi così a futuri sforzi intensi facendosi trovare già preparato!!!
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3 thoughts on “Il Doms: i dolori ritardati ai muscoli dopo un allenamento”