Respirazione Yogica

Se avete un peloso in casa, osservate come respira! No, non sono matta! Semplicemente noi bipedi, immersi come siamo in una vita frenetica e piena di tensioni, abbiamo perso la capacità di respirare pienamente e a fondo! La respirazione yogica è simile a quella dei neonati e degli animali ed è il primo passo per affrontare ogni situazione nel miglior modo possibile!

Se si riesce a respirare bene, infatti, ci si rilassia quando si è nervosi, ci si calmi quando si è agitati, ci si vitalizza quando ci si sente stanchi, si chiariscono le idee quando si è confusi.

Ma come si fa la respirazione yogica? La respirazione yogica segue tre fasi: la prima è il respiro addominale, quello che si fa sempre quando si respira, che utilizza la parte bassa dei polmoni. La seconda fase è la respirazione toracica, che utilizza i lobi laterali dei polmoni, mentre la terza è la respirazione clavicolare, che sale fino alla parte alta dei polmoni.

Per iniziare bisogna mettersi comodi: quindi sdraiati, seduti o in piedi in una posizione che si possa tenere per un pochino di tempo senza affaticarsi, purché la colonna vertebrale sia dritta! La prima cosa da fare è appoggiare i palmi delle mani sulla pancia e, colpo di scena, espirare! Bisogna espirare completamente, lasciando fluire l’aria all’esterno il più possibile, in modo da svuotare completamente i polmoni!

Espirare è molto importante, perché si butta fuori tutta l’aria sporca e si preparano i polmoni e tutto l’organismo a ricevere quella pulita, carica di ossigeno, che andrà a nutrire tutto il corpo. Ok…
Espira e inspira per qualche volta, osservando le mani che si alzano con l’inspiro e abbassano con l’espiro.

Ora porta le mani sopra le costole, mettendole ai lati del torace. Quando inspiri, adesso, poni attenzione  alla pancia che si espande, come prima, ma anche all’aria che sale lungo la colonna, allargando il torace. Quando espiri, invece, l’aria percorre la colonna scendendo e gli addominali si contraggono leggermente. Prosegui per qualche respiro, mantenendo l’attenzione sul tuo corpo che si dilata e contrae.

Adesso le mani si spostano un pochino più in alto, vicino alle clavicole e sotto le spalle: quando inspiri la pancia e il torace si espandono, ma l’attenzione segue l’aria che sale su su fino ad arrivare sotto le spalle, lasciando che le mani si alzino un pochino seguendo il movimento delle clavicole. Quando espiri, adesso, noterai non solo che il torace si comprime e la pancia si sgonfia, ma anche che le spalle si rilassano.

All’inizio questa respirazione può sembrare faticosa, ma con il tempo diventerà una sanissima abitudine! L’importante è non sforzarsi: deve essere una respirazione eseguita con calma e in profondità, diventando un unico movimento della parte superiore del corpo.

Quando avrai preso piena dimestichezza con questo tipo di respirazione potrai inserire anche la ritenzione a polmoni vuoti e quella a polmoni pieni (suniaka ekumbaka). Generalmente un ciclo respiratorio (espirazione, ritenzione, insipirazione, ritenzione) dura più o meno 11 secondi: si espira per 6 secondi, ritenzione per 1, inspirazione per 3 e ritenzione per 1.

Uuuhhhhhyeaaaa!

Giada

 

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