…”Non riesco a capire perché il mio pugile si ammazza di allenamenti, circuiti e interval training e poi durante il combattimento arriva spompo al 4° round“.
Questo è il problema di ogni maestro che affida la preparazione atletica a vecchie metodologie legate più a tradizioni e al “fai questo perché io facevo cosi” che ad una vera e propria conoscenza della programmazione.
Purtroppo non siamo tutti uguali, anzi è necessario che ogni istruttore/preparatore esalti le individualità e i punti di forza del proprio atleta, migliorando nel contempo anche quelli che sono i punti deboli.
Cerchiamo di capire, ora, quali sono i motivi del comportamento anomalo del pugile preso in esempio; la boxe è uno sport di situazione classificabile come aerobico-anaerobico, diviso in round da 3 minuti con fasi di sforzo prolungato e fasi di recupero.
Un allenamento basato sempre su circuiti, ripetute e HIIT, ha la peculiarità di sviluppare una forte resistenza al lattato, l’acido lattico continua ad accumularsi nei muscoli e fino a quando non viene inibita la loro capacità ossidativa è possibile sostenere uno sforzo. Quando la situazione impari fra produzione (alta) e smaltimento (bassa) diventa insostenibile il meccanismo di contrazione muscolare rallenta fino a terminare e impedisce la ripetizione del gesto.
Se ci stiamo allenando possiamo diminuire l’intensità e recuperare ma se questo accade in gara, possiamo dire addio alla vittoria.
Quindi ha senso allenarsi solo a tollerare il lattato? Devo cambiare allenamento? Devo cercare più pause per recuperare o mi basta il minuto di recupero tra i round?
La domanda più corretta da farsi è: “come si smaltisce l’acido lattico“? La risposta è molto semplice, ho bisogno di OSSIGENO e per averne a disposizione devo creare una base molto solida di capacità aerobica. Erroneamente si pensa che aumentare le prestazioni anaerobiche significa migliorare di riflesso quelle aerobiche, nulla di vero!!!! Anzi vale esattamente il contrario.
Perchè ho bisogno di allenare anche la capacità aerobica? Perchè è l’unica in grado di aumentare la gittata cardiaca (attraverso l’aumento della gittata sistolica), ma anche il numero di enzimi ossidativi, i mitocondri, densità capillare e la capacità di tamponamento. Maggiore è questo serbatoio maggiore sarà la mia capacità di avere a disposizione O2 da utilizzare nella ri-conversione del lattato in glicogeno (quindi nella produzione di atp=energia)e nello smaltimento delle scorie metaboliche.
Ma allora anche migliorare la potenza aerobica avrebbe un senso? La mia risposta è SI! Ottimizzare il Vo2max significa avere a disposizione più ossigeno; per avere un’idea più chiara immaginiamo che cosi facendo è possibile ritardare l’ingresso del sistema anaerobico e quindi ritardare l’accumulo di lattato con tutti i benefici che ne conseguono.
In conclusione, tornando al nostro pugile, per evitare di spomparsi subito è necessario impostare prima un allenamento aerobico e poi spostare la programmazione verso l’ allenamento anaerobico, solo così posso farlo spingere al massimo e avere la certezza di recuperare nei tempi a disposizione.
Ora capite che a parità di tecnica, peso e capacità di resistenza al lattato tra due pugili chi avrà più possibilità di vincere sarà colui che possiede una maggiore capacità aerobica.Un’ ultima cosa, sapete come fare a capire quando il vostro pugile è poco allenato aerobicamente?? Misurategli i battiti cardiaci a riposo, quello è il primo vero test da fare!
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