Allenamento e fumo: effetti sulla prestazione sportiva

Non credo ci voglia uno scienziato per capire che tra le sigarette e l’allenamento non corre buon sangue.

Non parlo degli effetti nocivi già tanto pubblicizzati in campagne di sensibilizzazione e sugli stessi pacchetti, ma la mia attenzione è concentrata sulle alterazioni negative e gli effetti che il fumo ha sulla prestazione sportiva.

Tutto noi sappiamo che una sigaretta contiene principalmente:  NICOTINA, CATRAME e sviluppa dalla combustione MONOSSIDO DI CARBONIO.

La nicotina, è responsabile della dipendenza del fumatore per effetto dell’inibizione dell’enzima che controlla i livelli di dopamina, l’eccedenza non viene più distrutta, si accumula e da un senso di piacere maggiore (la persona è quindi stimolata a fumare sempre di più).Nello stesso tempo la sua azione sugli organi periferici determina un aumento della frequenza cardiaca, pressione arteriosa ed eccitabilità del cuore aumentando l’incidenza di cardiopatie ischemiche.

Pensate ora a chi si trova nella fase di preparazione aerobica dove ha necessità di avere una frequenza cardiaca bassa, la nicotina provoca esattamente l’effetto opposto.

Sul catrame come detto in precedenza tralascio ogni discorso altrimenti dovrei parlare del contenuto di sostanze cancerogene, come idrocarburi policiclici aromatici, ammine aromatiche e composti inorganici, ma non è questa la sede più adatta.

Passiamo al MONOSSIDO DI CARBONIO, è un gas incolore e inodore con una capacità di legare l’emoglobina di circa 325 volte superiore a quella dell’ossigeno, la conseguenza è una minor capacità di assorbimento  di O2  sia a livello polmonare che verso tutti gli organi, muscoli compresi.

Questo cosa comporta? Quando la richiesta di ossigeno è elevata a causa dell’allenamento, una ridotta capacità polmonare non permette un suo apporto corretto ai muscoli  tutto ciò determina un passaggio precoce dal meccanismo aerobico di produzione energetica a quello anaerobico, con accumuli elevati di acido lattico e scorie metaboliche. (vedi articolo collegato )

Altro effetto negativo è il maggiore affaticamento, infatti il monossido legandosi all’emoglobina toglie spazio all’ossigeno che non può essere più  trasportato ai muscoli che iniziano a perdere la loro capacità contrattile e arrivano a stancarsi molto più rapidamente. Anche il cuore è un muscolo e per tentare di compensare la carenza di ossigeno aumenta la sua gittata, con un aumento parallelo della frequenza cardiaca (parametro fondamentale nella costruzione dei volumi dell’allenamento).

Nel lungo termine gli effetti del fumo diventano ancora più devastanti per la prestazione sportiva:

  • Riduzione cronica della funzione respiratoria e ritardo (negli adolescenti) dello sviluppo e crescita delle funzioni polmonari, nonché rischio di infezioni dell’apparato respiratorio con diminuzione del tempo dedicato agli allenamenti e aumento per quello dedicato alla cura;
  • Aumento della probabilità di infortuni e dei tempi di guarigione;
  • Difficoltà a controllare il proprio peso, il fumo interferisce con i meccanismi di sazietà e del gusto.

Non credo ci sia altro da aggiungere, potete scegliere di continuare a fumare  ma ricordatevi ogni volta che accendete una sigaretta che NUOCE GRAVEMENTE ALL’ALLENAMENTO !!!

“Non riesco a togliermi in vizio del fumo”.
“Hai mai provato con lo yoga?”“Sì, solo che riesco a fumare anche a testa in giù”.

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