Nelle palestre di pugilato spesso capita di vedere persone schierate davanti allo specchio a ripetere sempre il solito movimento: braccia piegate, mani a copertura del viso e via con i colpi sinistro, destro e ancora sinistro destro, all’infinito.
In questo modo, noioso e ripetitivo si cerca di imparare a compiere il gesto nel modo più “pulito” possibile, correggendo gli errori.

La ripetizione continua e frequente (per alcuni maestri anche ossessiva) è il primo passo del cosiddetto apprendimento motorio, in altre parole state acquisendo delle abilità, attraverso un adattamento, interno al vostro corpo, che coinvolge il sistema nervoso centrale (SNC).

Ma come si capisce se sto imparando ? chi mi dice che il mio SNC ha appreso il gesto ?
L’apprendimento non è immediato, ma il processo è sintetizzabile in 3 fasi di sviluppo ben precisi:

•  il gesto è impreciso, poco fluido dopo ogni ripetizione è necessario fermarsi per riprendere la posizione iniziale (coordinazione grezza );
•  il colpo inizia ad essere più fluido, aumenta la frequenza di esecuzione grazie anche ad una maggiore sensibilità propriocettiva a livello tendineo-muscolare e articolare (coordinazione fine);
•  il gesto è coordinato, efficace in qualsiasi momento, anche se ci sono cambiamenti improvvisi  es: schivo e colpisco, etc..

Proprio in relazione a quest’ultimo punto, essendo il pugilato uno sport soggetto a situazioni variabili e imprevedibili, l’apprendimento del gesto non dovrebbe essere fatto rimanendo inchiodati davanti ad uno specchio o peggio ancora seguendo una riga tracciata a terra, ma eseguito già in movimento per avvicinare il più possibile il gesto motorio alla situazione di gara.

Che beneficio posso avere ad imparare un colpo da fermo, se poi sul ring devo portarli in movimento ?  La risposta è NESSUNO.

Il tempo necessario per imparare a mettere i colpi dipende, quindi, dalla velocità di apprendimento e adattamento del vostro sistema nervoso, ve ne accorgerete quando il vostro colpo passerà dall’essere brutto e scoordinato a rapido ed efficace.
Meglio se  la valutazione finale viene eseguita dal maestro che è l’unico in grado di verificare il cambiamento con uno strumento molto efficace: l’occhiometro.